sabato 7 maggio 2016

"L'eco del rimorso", il romanzo di Lucio Schina - Alberto Zuccalà



Incipit del romanzo "L' eco del rimorso"

Mentre approfondisce degli studi sulle tradizioni popolari del nord Europa, un giovane antropologo riscopre una vecchia leggenda che gli era stata raccontata quando era poco più di un bambino. Preso da una profonda curiosità, decide di affrontare un viaggio nei luoghi della sua infanzia, per scoprire se gli accadimenti narrati sono frutto di immaginazione o nascondano un fondo di verità. Giunge sua una lontana isola a largo dell’oceano; di colpo si troverà rigettato in un luogo dove tempo e spazio si deformano e ridefiniscono i propri limiti. Sarà l’inizio di un’avventura che vedrà cadere ogni barriera che separa la logica dall'irrazionale.


Nota dell’autore

Nel mio nuovo romanzo, dal titolo “L’ eco del rimorso” ho voluto riproporre temi già affrontati in passato. Tra tutti, l’idea che al di là della nostra comprensione esistano forme di conoscenza elevate, relegate in dimensioni “altre”, viventi secondo logiche differenti, ma, a volte, in grado di entrare in contatto con la nostra. La logica e le leggi che siamo soliti seguire hanno portato la nostra specie a vivere confinata entro limiti ben precisi, scanditi dal tempo lineare e dallo spazio indeformabile. Con “L’eco del rimorso” tento di dar vita a un’idea alternativa, in grado prospettare il superamento di queste barriere mentali. Il viaggio del protagonista, un antropologo scientista, ma anche un po’ sognatore, tocca concetti che l’antropologia ha fatto propri oggetti di studi, dal “relativismo” all’idea del viaggio come “fuga dalla civiltà”. Un tema, quello del viaggio catartico, che trova forma nelle opere di maestri del pensiero che si sono succeduti nel corso dei secoli. Il riscoprire luoghi nascosti appena sfiorati dall’uomo, il loro essere in grado di farlo elevare nuovamente a una dimensioni di specie “naturale”, può essere classificato come mera utopia letteraria, o forse come sogno verso cui tendere.

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