sabato 7 maggio 2016

"L'eco del rimorso", il romanzo di Lucio Schina - Alberto Zuccalà



Incipit del romanzo "L' eco del rimorso"

Mentre approfondisce degli studi sulle tradizioni popolari del nord Europa, un giovane antropologo riscopre una vecchia leggenda che gli era stata raccontata quando era poco più di un bambino. Preso da una profonda curiosità, decide di affrontare un viaggio nei luoghi della sua infanzia, per scoprire se gli accadimenti narrati sono frutto di immaginazione o nascondano un fondo di verità. Giunge sua una lontana isola a largo dell’oceano; di colpo si troverà rigettato in un luogo dove tempo e spazio si deformano e ridefiniscono i propri limiti. Sarà l’inizio di un’avventura che vedrà cadere ogni barriera che separa la logica dall'irrazionale.


Nota dell’autore

Nel mio nuovo romanzo, dal titolo “L’ eco del rimorso” ho voluto riproporre temi già affrontati in passato. Tra tutti, l’idea che al di là della nostra comprensione esistano forme di conoscenza elevate, relegate in dimensioni “altre”, viventi secondo logiche differenti, ma, a volte, in grado di entrare in contatto con la nostra. La logica e le leggi che siamo soliti seguire hanno portato la nostra specie a vivere confinata entro limiti ben precisi, scanditi dal tempo lineare e dallo spazio indeformabile. Con “L’eco del rimorso” tento di dar vita a un’idea alternativa, in grado prospettare il superamento di queste barriere mentali. Il viaggio del protagonista, un antropologo scientista, ma anche un po’ sognatore, tocca concetti che l’antropologia ha fatto propri oggetti di studi, dal “relativismo” all’idea del viaggio come “fuga dalla civiltà”. Un tema, quello del viaggio catartico, che trova forma nelle opere di maestri del pensiero che si sono succeduti nel corso dei secoli. Il riscoprire luoghi nascosti appena sfiorati dall’uomo, il loro essere in grado di farlo elevare nuovamente a una dimensioni di specie “naturale”, può essere classificato come mera utopia letteraria, o forse come sogno verso cui tendere.

martedì 3 maggio 2016

Nell'arena del tendone suonano i The Pranksters, la nostra intervista a "I ragazzi del coccodrillo" - Alberto Zuccalà



Intervista ai The Pranksters, Rock band fiorentina che ha appena pubblicato il primo EP “First Prank”.

Vi facciamo conoscere i “Ragazzi del Coccodrillo” che sono pronti a raccontare al Tendone tutti i retroscena del loro primo EP uscito il 15 Marzo 2016.




Da quanto tempo suonate insieme? Come vi siete conosciuti?
Esistiamo da quasi cinque anni, come il numero dei nostri componenti!
L’idea di creare un gruppo è nata da Sara e Lorenzo , il bassista, che si sono conosciuti in prima superiore e, quasi per scherzo, hanno iniziato a suonare insieme.
Bernardo si è aggiunto successivamente, aveva già suonato in un precedente gruppo con Sara, che poi si è sciolto.
I chitarristi sono arrivati inaspettatamente, ne stavamo cercando solo uno, avevamo organizzato dei provini dove “valutavamo” due chitarristi alla volta, alla fine, si sono presentati Lorenzo e Costantino e non abbiamo saputo scegliere. Facevano entrambi al caso nostro: avevamo davanti due chitarristi molto diversi, ma  entrambi con ottime potenzialità.
 Probabilmente è stata la (non) presa di decisione migliore che potessimo avere.

Come  è nata l’idea della copertina?
I Pranksters, in Inghilterra, sono quei ragazzi che fanno scherzi molto pesanti ed esagerati, ma nessuno di loro però, almeno fino ad ora, ha mai messo una camicia di forza ad un coccodrillo; quindi, perché come “Primo Scherzo” non farlo noi?

Avete scelto come vostro primo singolo “Wrong Flat”, c’è un motivo particolare?
Sì.
Wrong Flat è nata da un errore, dovevamo andare ad una festa, arrivati nel condominio, non sapevamo a quale porta bussare. Abbiamo suonato un po’ tutti i campanelli, tutti si sono affacciati, ma nessuno conosceva il ragazzo che organizzava la festa, ed è lì che abbiamo scoperto che, presi dall’euforia, avevamo proprio sbagliato numero civico! e che dovevamo andare invece condomio accanto!

Sulla vostra pagina Facebook abbiamo visto che avete dato il via ad una rubrica “Facce da First Prank”, come vi è venuta questa idea?
Chi ci ascolta ci motiva ogni giorno ad andare avanti e a scrivere nuovi pezzi, quindi volevamo ringraziare tutti coloro che ci avevano sostenuto, comprando il nostro primo EP autoprodotto. Abbiamo pensato di dedicare uno spazio sulla nostra pagina Facebook tutto per loro, con didascalia annessa, per ringraziarli, ancora una volta, di essere il motore della nostra creatività.
E la cosa ha funzionato! Siamo pieni di autoscatti e ogni giorno ce ne arrivano di nuovi, siamo stupiti, ognuno nella sua foto ci racconta parte della sua anima, come noi abbiamo raccontato la nostra incidendola in First Prank.


State lavorando a nuovi pezzi ultimamente?
Sì, stiamo preparando nuovi inediti e anche alcune collaborazioni, ma non possiamo dirvi molto di più.

Volete fare un appello ai nostri lettori?
Volevamo ringraziare chi ci sostiene da tempo e ha sempre creduto in noi e chi lo farà, perché è solo grazie a Voi che tutto ciò è stato reso possibile.
State contribuendo a realizzare un sogno, ve ne siamo grati.


The Pranksters sono:
Bernardo Gangemi – Batteria
Costantino Mastronardi – Chitarra, voce
Sara Bocci Benucci – Voce solista
Lorenzo Colasurdo – Chitarra, voce
Lorenzo Vullo – Basso, voce

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lunedì 2 maggio 2016

#22 La graforecensione di Alberto Zuccalà per il libro "Solo i malati guariscono" di Luigi Maria Epicoco (San Paolo)





“Solo i malati guariscono” di Luigi Mari Epicoco (San Paolo) non è un romanzo, ma un libro assolutamente da non perdere. Contiene elementi di spiritualità e chiavi di lettura sulla vita estremamente interessati, rari, immediati e accessibili a tutti per la carica di immagini ed il linguaggio curato ed efficace.  Sono certo che dopo la sua lettura nessuno chiuderà la copertina senza aver trovato una riflessione  per sé.
Confermo il bel titolo: “Solo i malati guariscono”. Lo scrivo da medico e credo sia importante capire perché… perciò, miei cari amici, non perdete questa nuova e buona lettura!