mercoledì 20 novembre 2013

L'attesa - Zoè

Il meraviglioso tempo dell'attesa. 
La delicatezza dell'arrivo dopo che tanto dolce è stato l'aspettarti... 
bellezza pura.

lunedì 5 agosto 2013

PROGETTO FANTOMATICO ZER 013: LA MUSICA CHE “NON ESISTE” di Alberto Zuccalà

L’ANIMA “FANTOMATICA” DI SIMONE PERRONE



Il Progetto Fantomatico zer 013 nasce dalla mente di Simone Perrone, cantautore e frontman dei Jack in the Head. "Non è un gruppo musicale" spiega Perrone, "è semplicemente un'altra maniera di creare, in linea con quelli che sono i tempi che viviamo". Le canzoni del progetto sono infatti interamente registrate tramite l'esclusivo utilizzo di un ipad. "Musica fantomatica" la definisce il cantautore salentino, in quanto sono brani che in verità non esistono se non sul web, sul suo canale youtube (perrolland) e sulla pagina facebook PFo13 Anche il video di Mostri, primo brano realizzato dal progetto fantomatico zer 013, è interamente registrato tramite iphone ed ipad; "non faccio altro che utilizzare i mezzi a mia disposizione, per far conoscere a quanta più gente possibile la mia musica e le mie idee, e ovviamente per sperimentare modi sempre diversi di scrivere". Link di riferimento: 

Facebook: https://www.facebook.com/pages/Progetto-Fantomatico-zer-013/512119478825433
Youtube: https://www.youtube.com/user/Perrolland

"A cosa serve un cuore?" di Davide Uria - Alberto Zuccalà




Raccolta di Poesie nate da un disagio interiore, dalla necessità di ritrovare un senso e una propria dimensione, in uno spazio sia fisico che spirituale. Rimorsi, rimpianti, tragedie, tradimenti, disprezzo nei confronti del comune pensiero, del comune agire. Un poeta “scomodo” che vive il presente in continua lotta con gli aneddoti del passato e perennemente tormentato da un avvenire enigmatico e sconosciuto. Una voce di protesta, ruvida, tagliente e soffocata dal timore, ci racconta la sua esperienza, decantando sia le meraviglie che il degrado della vita. Una voce speranzosa si alterna a note di sconforto, ricordando a tutti che la vita non è altro che una grande opera che fluttua nella menzogna. Un occhio critico che traccia il percorso di un individuo, che si ritrova costantemente dinanzi all’ ottusismo e alla malvagità della società-madre di cui è figlio.

"Black dimond" di Erika Corvo - Alberto Zuccalà

Stress da rientro? Tornereste in vacanza? Questo sembra un libro, ma in realtà è un biglietto per viaggiare nell'iperspazio a bordo di una nave pirata... e non è detto che vi riporti indietro! QUESTA è una vacanza!


domenica 4 agosto 2013

Vi presentiamo Rosita Piritore di Alberto Zuccalà




Questa volta segnaliamo una giovane artista! E lo facciamo attraverso il suo vissuto.. 
Rosita Piritore (17 anni), è il nome della giovane pianista e tastierista di Palma di Montechiaro che a dispetto del sua giovane età sta incantando la provincia e non solo. Arrivata la stagione estiva sono arrivate per la poliedrica pianista le immancabili date che la vedranno impegnata in una serie di concerti, ospitate Radio ed eventi musicali in buona parte della Sicilia. La sua passione musicale nasce già a 9 anni quando inizia a strimpellare le prime note su una vecchia diamonica, da li decide di intraprendere lo studio del pianoforte per poi superare l'esame di ammissione all'Istituto Musicale Vincenzo Bellini di Caltanissetta che tutt'oggi frequenta. Numerosi i riconoscimenti ai varii concorsi fra cui ricordiamo "Euterpe", “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”, "Mazara Rock Contest", "Diapason", "Licata Live Music Festival" e "Nicholas Green". Negli ultimi anni si è esibita nell'ambito siciliano con l'Orchestra Interscolastica, The Sonita, S.O.S. (Sound Of Silence), Orchestra della Garibaldi, Tira&Molla, da Solista ed accompagnando varii artisti al Pianoforte. Anche la gavetta radiofonica e televisiva non è mancata per la giovane artista, essendo stata ospite in Radio come Radio Futura, Radio Valguarnera, WebRadioMammuth e Radio CL1 ed avendo portato la propria musica in TV come TeleAcras, TV ALFA e Televideoagrigento1's. Fra i vari compagni di palco ricordiamo Gaetano Savatteri (giornalista al TG5 e scrittore italiano), Giusy Madonia (cantante e cantautrice ZM Records) e Giancarlo De Sisti (allenatore, dirigente ed ex giocatore di calcio). Una bella promessa che ci fa sperare in un futuro più roseo per la musica siciliana, che al giorno d'oggi risulta ampiamente sottovalutata.
Per seguire i suoi spostamenti: https://www.facebook.com/notes/rosita-piritore/live-in-2013/532604323427916

sabato 3 agosto 2013

"La canzone del padrone" di Antonio Guardascione

Chissà che effetto fa...l'effetto che farà

Presentarsi ad una donna 

Come il fratello del marito 
Della figlia primogenita 
E antipatica del padrone
Presentarsi ad una donna 
Come il cugino della figlia 
Del dottore che ha curato 
Le tonsille al padrone
Chissà che effetto fa...l'effetto che farà
Presentarsi ad una donna 
Come il nipote del senatore 
Che è tanto amico del padrone 
A cui deve un gran favore
Presentarsi ad una donna 
Come il figlio dell'amica 
Della moglie del padrone 
Che è l'amante del dottore
Presentarsi come il figlio 
Del fratello del padrone 
Che è un avvocato assai stimato 
Un uomo potente e rispettato
Presentarsi addirittura 
Come il figlio proprio del padrone 
Quindi il fratello di mia sorella 
Antipatica e nemmeno bella

"Il viaggio immenso dell'amore" di Valentina Trenta - Alberto Zuccalà



Il viaggio immenso dell’amore, affronta temi attuali come l’omosessualità o la malasanità, difficili da raccontare. I temi sono venuti quasi naturalmente, perché questa raccolta affronta tutto ciò che riguarda la società odierna. Le difficoltà di chi vive un orientamento sessuale diverso ed incontra le diffidenze di tutti, oppure la violenza sulle donne, o le sofferenze che portà con sé la malattia.
Il vero messaggio è quello di non lasciarsi mai trasportare dal pregiudizio, di non fermarsi alle apparenze, e soprattutto vuole essere un monito per chi esclude dalla propria vita il valore immenso dell’amore, inteso a 360°. L’amore alla base di ogni storia che dà l’impulso ai miei protagonisti di reagire alle difficoltà. Il sentimento dell’amore, in tutte le sue sfaccettature, dà la forza necessaria per aggrapparsi alla speranza di farcela, nonostante tutto. Praticamente, sono le storie di chiunque. Sono le mie, le tue, quelle dei tuoi amici. È la storia più “vecchia” del mondo. L’amore genera amore. L'opera è Il viaggio immenso dell'amore, Caravella Editrice di Valentina Trenta.

"Bestemmia sterile" di Antonio Iannone - Il clan del tendone



'Non che Penelope non l’amassi, ma non la riconobbi, era un cerone di mille adolescenze quando partii, o Era, era ognuna delle bellezze immaginate di golene e di falene di tempeste e nei miei versi lei era sola, con i graffi della pelle sul cerone, la lingua cianotica del silenzio operaio e la fronte schernita dalle altre ancelle vergini e sorridenti senza la civetteria bellica di qualsiasi Calipso regina o serva di sé stessa. Perché smettiamo di essere versi? [...] Un viso rattristato, corroso dai detriti dei ricordi, un seno svuotato di ogni malizia, un corpo magro, disforme, modello, moderno, come le occhiaie di notti insonni e la voce di una fumatrice, poi le mani. Le mani, o Poseidone che infimo ascolti le mie miserie, le mani. Anelli nel legno, che a contarli ci si leggerebbero i millenni dei carmi dei bardi ciechi, le mani, o Apollo. Polvere, le sue mani erano polvere. Non che non amassi Penelope, ma le sue mani erano polvere e la sua bocca una ragnatela e l’onore dei proci e per un attimo, o Perseo, desiderai che mi avesse tradito con il meno kalokagathos di loro o con tutti loro insieme o con il cane Argo che era appena morto.' Da 'Bestemmia Sterile', la sua prima raccolta di monologhi.

martedì 30 luglio 2013

PARTENOPEI di Antonio Guardascione



Scusate l'espressione la forma non corretta il tono un po volgare per noi è importante il suono per noi è fondamentale a noi per culo,non ci si puó pigliare E chi non lo capisce risulta un po arretrato: lo "stato" è l'indecenza che genera il reato
Perdono l'ignoranza di chi con arroganza disprezzo e presunzione sostiene:Siam teatrali prendiam tutt'a canzone
Volevo precisare non senza indignazione che có sta tradizione v'avimmo dato onore d'appartenè a Nazione...só Antonio Guardascione

lunedì 29 luglio 2013

"Cacao amaro" di Martina Dei Cas - Il clan del tendone



Dopo una breve esperienza di volontariato in Nicaragua è nato questo romanzo, con l'obiettivo di raccontare un luogo lontano, ma al tempo stesso vicino al cuore di ciascuno di noi e di sostenere un progetto di aiuto in favore dei bambini di Waslala. 
Cacao Amaro è un collage di vite raccontate all'ombra delle palme da cocco, di leggende sussurrate nelle fincas di caffè, di conversazioni origliate sugli autobus gialli, sobbalzanti al ritmo dei rapper latini e della strada sterrata.
Se volete immergervi in un contesto lontano, ma pieno dei valori, passioni, intrighi e tradimenti che accomunano tutti i popoli del mondo, questa è la storia che fa per voi!

"Biglietto di terza classe" di Silvia Pattarini - Il clan del tendone


Biglietto di terza classe, 0111 editore. Una storia che copre un arco di tempo che va dalla fine dell'800 al primo ventennio del '900, una storia di emigrazione, dall'Italia stavolta, verso l'America, negli anni in cui il mondo pendeva da quella parte e a migrare eravamo noi italiani che, non sempre, dimostriamo d'avere imparato la lezione. Il romanzo di Silvia Pattarini, giovane mamma nativa di Milano che vive nella piacentina Valtrebbia, si colloca nel genere storico ed ha una natura diaristica. In apertura l'autrice scrive chiaro e tondo che se anche il punto di partenza è reale,'tattilmente reale' come un biglietto di viaggio di nave di terza classe per un ritorno da New York a Genova, realtà e fantasia s'intrecciano dando vita non a un documento storico ma ad un vero e proprio romanzo che, per natura sua, gode di maggiore libertà nel lanciare il suo messaggio che qui diventa 'grido' contro tante tipologie di ingiustizia a partire dalla vistosa (e goffa) differenza di locazione e di cibo sulla nave tra chi possiede un biglietto di prima, seconda o terza classe, emblema della diseguaglianza sociale che a quei tempi veniva marcata perfino nei funerali che, pur essi, avevano una prima, seconda e terza classe con tanti e diversi tipi di pennacchio sui cavalli che trainavano la bara. Se ci troviamo dunque a leggere un romanzo è pur vero - e qui va reso merito all'autrice - che non ci si accorge quando la fantasia mette il tappeto rosso alla vicenda umana e famigliare della bisnonna Lina, protagonista di una toccante storia che si snoda tra gustose descrizioni di paesaggi, climi psicologici e tanti dialoghi che rendono al naturale la mentalità, la cultura, la fede di un tempo che costituiscono il nostro humus, le nostre radici; e dunque il romanzo parla di noi, il tutto logicamente filtrato attraverso il sentire di chi narra, di chi crea, sollecitata -in questo caso- dal fortuito e realissimo ritrovamento di un biglietto datato 20 agosto 1919 che, con la sua forza evocativa, ha il potere di trasportarci ai primi anni del secolo XX quando Lina, ventenne, decide di intrapendere il viaggio verso la 'Merica'.

"BABELFISH" di Gino Pitaro - Il clan del tendone



Con “Babelfish, racconti dall'Era dell'Acquario”, Gino Pitaro narra una realtà divisa in molteplici tasselli, frammentata e allo stesso tempo esistente come entità unica. Il tema che fa da sfondo a tutte le trame è il “nomadismo esistenziale”, ossia il saper vivere nell'ambientazione allargata del mondo facendosi strada in mezzo alle molteplici contaminazioni socio-culturali che ne fanno parte. Dalla Spagna a Singapore, da Roma a Ginevra i protagonisti disegnano una sorta di melting pot, una realtà multipla che prende corpo nell’arco della narrazione. Sei storie differenti e sei protagonisti accomunati da uno stesso approccio alla vita, da una stessa condizione dell’anima che affronta ciò che vede cercando sempre l’analisi ragionata e la ricerca del dettaglio rivelatore. Vite uguali e diverse di cui l’intersezione con l’altro e l’osmosi culturale costituiscono il fulcro essenziale. I racconti possono essere letti sia in chiave sequenziale e cronologica che su binari paralleli, come se si trattasse dei molteplici alter ego di uno stesso protagonista alle prese con diversi destini. Per ogni storia un diverso aspetto della vita da sviscerare.

martedì 23 luglio 2013

solo a te - Zoè

Inutile che io parli
gli occhi miei lo fanno quando guardo i tuoi
solo per te
In silenzio
raccontandomi alle tue braccia
con quel sorriso che ho imbarazzato sulle labbra 
e il viso che del suo rossore si è vestito 
solo per te
Il cuore continuerà a battere
oggi come ieri
solo per te
Inutile che ci pensi troppo
la razionalità in questo caso non esiste
il cuore appartiene da sempre
solo a te


domenica 21 luglio 2013

Riso in giallo di Roberta Amorino - Alberto Zuccalà




Vivere, morire o sopravvivere pieni di "nevrosi"? La scelta cruciale è affidata a menti instabili e personaggi grotteschi ad un passo dalla camicia di forza. Situazioni esilaranti contornano lo scenario di un misterioso delitto. Un esperimento letterario senza paragoni; risata e riflessione si fondono, danzando l'accattivante tango dell'ironia. Colpi di scena cedono il passo a digressioni sull'animo umano, in un crescendo di suspance e divertimento. 

mercoledì 17 luglio 2013

"Pianura" di Candido Bottin -Alberto Zuccalà


Carlo, il protagonista del romanzo, nasce nel 1889 in un paese della campagna piemontese. Dopo l’infanzia e l’adolescenza trascorse nell’ambito del mondo contadino di allora, si accorge che non vuole ripetere la vita di fatica di suo padre e si fa convincere da un cugino ad emigrare in Argentina.
Vi rimane pochi anni tra alterne fortune e dopo la morte della ragazza che voleva sposare, complice anche la forte nostalgia della famiglia, ritorna a casa.
Il momento non è propizio perché appena tornato, scoppia la prima guerra mondiale. Carlo, viene chiamato sotto le armi e da soldato si trova a combattere nella 10° battaglia dell’Isonzo dove viene ferito e preso prigioniero dagli austriaci, quindi internato in un campo, da dove riesce a fuggire, proprio nel momento però in cui avviene la rotta di Caporetto. Fortunosamente, con altri commilitoni, riguadagna le linee italiane dietro al Piave.
Tornato a casa si sente spaesato. Suo padre e sua madre sono invecchiati e il lavoro di contadino non fa più per lui. Allora si trasferisce in città per lavorare come carpentiere. Qui entra in contatto con le idee socialiste, proprio nel momento in cui il fascismo prende il potere. L’impatto con il nuovo regime è duro e Carlo lasciare la città per evitare guai peggiori. Col tempo pian piano anche lui si uniforma alla situazione generale e si lascia assorbire dai nuovi eventi, poi nel 1932, con un colpo di testa acquista un ballo a palchetto e comincia a girare per le varie sagre di paese. Nella sua vita manca l’amore, ma questo, improvviso, arriva quando un suo conoscente gli presenta Eugenia. La ragazza ha ventidue anni meno di lui ed ha una figlia nata da una precedente relazione. Nonostante tutto Carlo decide di sposarla e fare con lei una famiglia.
Intanto nel 1940 scoppia la seconda guerra mondiale. La via dura della guerra e alcuni lutti famigliari lo accompagnano sino all’occupazione nazista seguita all’ 8 settembre. Sarà un periodo terribile fra massacri e scorribande partigiane. Poi finalmente tutto finisce con la liberazione.
A questo punto Carlo, anche se ormai ha quasi 60 anni ha il desiderio di costruire una casa per la sua famiglia. Trova in vendita un terreno e comincia a costruirci sopra due stanze, poi altre due per vari anni.
In quel dopoguerra, egli osserva l’evoluzione della società italiana negli anni del boom economico sino al matrimonio delle figlie e all’arrivo dei nipoti.
Il narratore vorrebbe concludere qui la storia, ma l’amico lo incita a proseguire, anche perché ormai ha capito quale rapporto lo lega al protagonista. Così la narrazione riprende con gli ultimi episodi, della vita di Carlo, per concludersi con il suo distacco dalla vita.

martedì 16 luglio 2013

Sorriso - Monica Zuccherino



Lo sguardo innocente di chi non sa cosa succede è emozionante!

Portiamo Noi

Noi Liberi senza guardare dietro, senza esigere passati

NOI

La gioia di un bimbo in un sorriso e una supplica di non finire mai,

di non finire di sventolare fantasia amore e colori!

In un sorriso che vediamo nascere c'e' molto di più

e un clown lo sa!

domenica 14 luglio 2013

Angeli in corsia... codice rosso (il loro naso da clown) - Sabrina Balbinetti

  • Ho sognato un paese lontano
    con lo zucchero a velo sui tetti
    quel pagliaccio mi tiene la mano
    e dormiamo così... stretti, stretti.

    Nel paese di miele e cannella
    tutto sembra avere un gusto più sano
    anche il clown con cravatta e gonnella
    ti sorride e ti accarezza pian piano.

    Non fa male la spiaggia di sassi
    nel paese dei bimbi felici
    c'è l'uvetta sotto i tuoi passi
    ed un mare infinito di amici.

    In un mondo di odio e violenza
    sembra strano trovare persone,
    generose e con tanta pazienza,
    tra i palloni con il rosso nasone.

    Nella giacca a quadretti scucita
    batte un cuore di pezza gigante...
    che ci colora di nuovo la vita...
    ...è del clown dal sorriso smagliante!

sabato 13 luglio 2013

Noi poeti e pittori - Sabrina Balbinetti


Noi
poeti e pittori
funamboli della vita
in equilibrio sulla corda dei giorni
usiamo come bilanciere
un pennello intriso di colori.
Non abbiamo paura di "cadere"
noi
lasceremo un segno!



"Prima o poi ti ammazzo" di Christina Anagnos - Alberto Zuccalà




"Prima o poi ti ammazzo" è un giallo contemporaneo, un romanzo che parla di violenza sulle donne, destinato a uomini e donne di tutte le età e classi sociali. Come la violenza in sé. l'antieroe diventa eroe e prende la sua vendetta... o meglio, semplicemente si difende.

Dal libro...
“… ci sono paesi in cui la violenza fisica e sessuale contro le donne è più presente del pane, paesi senza né leggi né vergogna. Ma anche dove le leggi ci sono, tantissime donne vengono uccise dal proprio uomo.

La violenza all’interno delle mura domestiche non è una semplice disgrazia sociale. È come una malattia fatale, o meglio, come una guerra, con feriti e morti. Va gestita come tale. L’omicidio di un violentatore o di uno stupratore può essere una forma di prevenzione. Impedisce la morte fisica o psicologica di una donna e – diciamocelo - è allo stesso tempo un favore all’umanità.

Le legislazioni non basteranno mai e Dio ha altre priorità in questo secolo. Difendiamoci da sole. Si salvi chi può.”

In copertina foto di Virginia Fragiacomo

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venerdì 12 luglio 2013

Leggera - Lara Mancini

Mi alzerò nel blu
e dal blu non me ne andrò,
quando il sole sarà acqua,
quando la corsa non sarà fatica.
Sarò leggera come l'aria
e dall'aria mi guarderò.
Tramonterò nel vento
e nel vento ricorderò
come sono vissuta.
Bambina o uomo,
serva o Re…
Mi risveglierò nel blu..
e troverò mia madre
e mio padre…
troverò te già nel vento,
e nell'aria ti abbraccerò.
è così che sono vissuta.

martedì 9 luglio 2013

Tornando - Lara Mancini

Sei tempesta sedata o sfida appena conosciuta?
Sei luce e buio, sei il contrasto e il contrario.
Sinonimo di leggerezza o forse di amarezza.
Il tuo camminare è lento, illusione e speranza
perché sei tornado in veste di temperanza.
Esisti nelle contraddizioni, senza menzogna,
ogni parte è vera, senza apparenza.
Non sei la ricompensa dopo il silenzio,
ma sei la prova della mia esistenza.
Sarai emozione breve o forse eterna,
con la differenza che per me non è più
impazienza.
Non sei fede, non sei il suo specchio,
sei quello che ho imparato e da subito apprezzato.
Benvenuto tornado, spazza via tutto...compresa me e il mio passato.

lunedì 8 luglio 2013

Il tempo dei vorrei - Paolo Cos


Vorrei i momenti giusti e i posti giusti.
Vorrei gli sguardi assenti e i silenzi stretti.
Vorrei respiri corti e battiti da liberare.
Vorrei ali per volare e scarpe per restare.
Vorrei pelle da graffiare e lacrime da assaggiare.
Vorrei strade da attraversare e divani per riposare.
Vorrei tavoli da apparecchiare e piatti da lavare.
Vorrei ore monotone da lamentare, e vorrei te per poterle raccontare.

martedì 14 maggio 2013

la verità è che ho paura - Zoè



Lui: "La verità è che io ho paura..."
Lei: "E io no? Guarda che anch'io ho paura.. "
Lui: "Paura? Non ci credo.. sei sempre così forte e solare.. tu non puoi aver paura!"
Lei: "Certo.. e molto più spesso di quanto tu possa credere... 
Conviviamo ogni giorno con la paura. La paura di sbagliare, la paura di non fare la scelta giusta, la paura di essere fraintesi, la paura di ridere solo per nascondere il dolore, la paura di sentirsi in colpa, la paura di non esser capiti e la paura di non riuscire ad ascoltare l'altro, la paura di crederci in qualcosa.. e la paura di riuscire.. la paura di vincere e la paura di stare bene.. la paura dei rapporti umani... della felicità ma anche delle lacrime.. e poi, soprattutto, conviviamo con la paura di essere noi stessi. Ci vuole coraggio per essere se stessi in questo mondo"




lunedì 13 maggio 2013

Profumi d'Oriente - Paolo Cos


Guardava quelle luci così: nuda. Svestita da sè stessa. Poteva quasi toccarla la sua meraviglia, lo stupore che lasciava i suoi occhi per posarsi su quei suoni. Nella semplicità del suo sguardo restava inerme come angeli senza ali. Respirava profumi d'Oriente. Il silenzio era di sicuro la sua arte migliore. Per lui il tempo non era più passato da lì, lo sentiva ancora morirsi addosso. Portava ancora tutto il peso dell'attesa. Ma solo così era sicuro di poterla amare. Aspettando lei, solo lei.

venerdì 19 aprile 2013

Giorno perfetto - Alberto Zuccalà


C'era una volta un soldatino che mise dei trucchi sulle mani di una fanciulla. 
Lei li prese e gli disse:- Da ora non ne ho bisogno più-
E un'onda si mosse negli occhi del soldatino.
E un'onda negli occhi di lei.

martedì 2 aprile 2013

Casa!!-Carlotta Fai

Torno,finalmente da una settimana, a casa. Era da dicembre che non incontravo di nuovo il mio piccolo semplice paese. Ogni volta  che varco in macchina l'entrata col passaggio a livello penso: "Ecco qui,sicuramente ci saranno le solite macchine parcheggiate al solito posto e i soliti volti di persone che ti guardano e pensano <nna',è turnata a casa iddhra!>. Ma tornare e incontrare gli stessi volti,le stesse macchine,le stesse salite e discese e gli stessi muri che si vedono dalla finestra... è una gioia che non rimpiazzerei con nessun'altra. Perchè nessun altro luogo,per quanto bello e più prosperoso di possibilità per il futuro ti potrà mai restituire quello che ti restituisce ogni singolo viottolo con l'odore di sugo che esce dalla finestra la domenica dopo messa,ogni singolo sasso e filo d'erba della campagna che durante le belle giornate attraversi in bicicletta. è veramente un bene che la vita ci riporta sempre a casa,in un modo o nell'altro.
Carlotta

domenica 31 marzo 2013

309 - Zoè


Seppur ferita
sei sempre bella
L'Aquila me
Collemaggio col tuo prato mi abbracci
e il rosone lì davanti
speranza per i miei giorni



L'Aquila me
quanti volti 
quanto dolore
han visto i tuoi occhi
e continui a splendere
col tuo sangue in vista
aperta al sole 
e dolce ai ricordi

le tue porte sono aperte
la città è sospesa
come in attesa di qualcuno dei tuoi figli
che forse non tornerà

L'Aquila me
309 battiti nel petto
angeli che volano nel cielo
dall'alto ci sorridono
e ci tengono per mano




martedì 5 marzo 2013

parole spezzate - Zoè


parole spezzate a metà
siamo noi
rabbia urlata con il silenzio
siamo noi
dolce ricordo che la pioggia non lava via
siamo noi
indifferente bellezza
struggente amore
paziente ignorarsi trincerati da comode maschere
siamo noi
che ci osserviamo a distanza
che chiediamo agli amici "come sta, che fa ora?"
che l'uno accanto all'altro non possiamo stare
perché il rumore dei cuori che battono forte
troppo forte per quel petto puntellato di errori
che ci prendiamo per mano nei sogni
che ci amiamo segretamente al riparo dei nostri pensieri
siamo noi
parole mai pronunciate
siamo noi
occhi che sanno parlarti, solo fissandoti
siamo noi
due destini che si sfiorano l'anima
troppo fragili per stare insieme
troppo vicini per stare lontani



chiara jeri e andrea barsali "MEZZANOTA" live tour



AmbitoMusica

Ha preso il via il “Mezzanota Tour” che vede protagonisti un’inedita coppia acustica cantautorale formata da Chiara Jerì alla voce e autrice dei testi, e Andrea Barsali alla chitarra classica, arrangiatore dei brani. La tournée che prevede tappe in tutto il territorio nazionale è l'occasione per presentare il nuovo album intitolato “Mezzanota” disponibile negli store digitali e prossimamente sulla piattaforma CdBaby per la vendita del cd nel formato classico.

Serate di “rac-canto a canovaccio” dove saranno riproposte anche le pagine ormai immancabili del primo album di Chiara Jerì intitolato “Mobile Identità” e alcune chicche della storia cantautorale italiana.

Anima dalla voce suadente, Chiara Jerì ama “rac-cantare” in musica e con delicatezza storie nate dalla sua penna e dalla sua fantasia con eleganza e delicatezza. Tanti i nuovi brani presentati come la lettera spedita a voce intitolata “La Ballata della Ginestra”, “Vorrei” scelta come brano di lancio dell’album, “A Goccia A Goccia” che da voce ad un condannato a morte, “Innesco e sparo” ispirata ad un avvenimento realmente accaduto, ovvero l’esecuzione fredda, lenta e atroce di Giannino Losardo (21 giugno 1980) all’epoca dei fatti sindaco di Cetraro e che ricorda il coraggio e lo sdegno di una terra, la Calabria, a cui la Jerì è profondamente legata. Ed ancora la poesia di “Amore mio hai ragione” pezzo potente, intimo e melodioso, interamente scritto da Maurizio di Tollo, autore di tutte le musiche dei brani dell’album “Mezzanota”. L’album include anche capolavori che hanno fatto la storia della musica italiana come “La Donna cannone” di De Gregori e “Fino all’ultimo minuto” di Piero Ciampi.
Per concludere, l’album “Mezzanota” nasce prima di tutto dall’esigenza di mettere in musica i nuovi pensieri e le nuove poesie scritte da Chiara Jerì ma anche per la necessità di dare una casa, un album, al brano “Il Notturno dalle Parole scomposte” (che contiene alcuni versi inediti di Fabrizio De André), che vinse nel 2009 il concorso musicale “Un notturno per Faber” organizzato a Genova dalla Fondazione De André e MySpace Italia. L’album è stato accolto e disponibile in vendita nel rinnovato negozio in Via del Campo di Genova (www.viadelcampo29rosso.com).

La parte strumentale e gli arrangiamenti dell’intero album sono affidati ad Andrea Barsali, chitarrista trasversale nei vari generi, dalla classica al rock, dal folk al pop, che è il sostegno, l’armonia, colui che rende possibile l’imprescindibile legame tra musica e parole.
Come dice Chiara Jerì: «Tutte le parole senza l’Intenzione del suono di Andrea Barsali non sarebbero divenute “ Mezzanota”».

giovedì 28 febbraio 2013

Intervista a Fausto Mesolella - Alberto Zuccalà




CHITARRISTA, COMPOSITORE, ARRANGIATORE… MA IN QUALE RUOLO RINGIOVANISCI DI PIU’?
Sicuramente quello del chitarrista perché la chitarra è uno strumento infinito e si suona con il cuore….gli altri sono mestieri e si fanno pure con la testa…ma io di testa non ne ho molta

CHITARRISTA ECCEZIONALE DEGLI AVION TRAVEL. COME INIZIA QUESTA BELLISSIMA AVVENTURA?
Inizia con la consapevolezza di avere uno stile chitarristico ed un vero stile si fa dopo anni e anni di gavetta…

HAI COLLABORATO CON PAOLO CONTE, PAOLO BELLI, GABRIELLA FERRI, SAMUELE BERSANI… E TANTISSIMI ALTRI. C’E’ UNA FRASE, UN MOMENTO , UN COMPLIMENTO DI UNO DI QUESTI BRAVISSIMI ARTISTI CHE TI E’ RIMASTO PARTICOLARMENTE  CARO?
Si….Paolo conte in una intervista disse…ringrazio fausto per avermi fatto capire alcune mie canzoni..

ARRIVIAMO A SANREMO 2013.  HAI SCRITTO IL BRANO SPLENDIDO  “E’ COLPA MIA” INTREPRETATO DA MARIA NAZIONALE.  COME NASCE QUESTA CANZONE E QUESTA COLLABORAZIONE?
In senso del tutto occasionale…lew canzoni si fanno poi il percorso diventa un problema del destino..

C’E’ UN PERSONAGGIO DEL PASSATO CON IL QUALE, OGGI, PRENDERESTI VOLETIERI UN CAFFE’?
hendrix

LE CANZONI VANNO SPIEGATE?
Assolutamente no…le canzoni devono avere come la poesia un’interpretazione soggettiva…

COSA MANCA OGGI ALLA MUSICA ITALIANA?
Manca il coraggio della cancellazione dei talent e la chiusa immediata delle radio

COSA CONSIGLIERESTI AD UN GIOVANE ARTISTA CHE CUSTODISCE LA PASSIONE PER LA MUSICA?
Di continuare sempre per passione e mai prenzando di rispovere i problemi attraverso questa passione

SE TI PRESENTO UNA NOSTRA FOTO PER CHIEDERTI UNA DEDICA, COSA MI SCRIVERESTI?
Con affetto fausto mesolella.



venerdì 22 febbraio 2013

Intervista a Francesca Giaccari - Alberto Zuccalà





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 CHI E’ FRANCESCA GIACCARI?
Francesca Giaccari è un’anticonformista perfettamente conformata ad una realtà dove regna l’assoluta leggerezza della mente e dello spirito. Idealista, allegramente ribelle, sognatrice e sacralmente profana, ama la vita in tutte le sue forme, tendenzialmente artista ha fatto della musica la sua voce, strumento di comunicazione universale per esprimere il suo pittoresco punto di vista.. la sua rock star preferita è Ghandi ed è una fan sfegatata di Gesù! Non ama le regole, se non quelle imposte da se stessa sul vivere bene e in pace col mondo! Vegana dentro e fuori, reduce da una tiroidite cronica, ha posto come assunto essenziale della sua esistenza la buona salute riscoprendo ogni giorno i veri piaceri della vita. Ironika, sbadata, laureata, sorridente e golosa, nonostante la sua cioccolata preferita non la facciano di soya, dopo essersi convertita in Vegan.. beatamente solitaria, gelosissima dei suoi spazi vitali rigeneratori e creativi, sceglie di vivere sul mare, isolata dal mondo, con solo un’antenna capricciosa che le permette di avere internet quando il cielo è sereno senza alcuna minaccia di piogge imminenti..! fedele alla sua chitarra che nelle lunghe notti le regala infinite melodie di note e poesia…

DAL GRANDE FRATELLO ALLA MUSICA O DALLA MUSICA AL GRANDE FREATELLO? QUANDO HAI CAPITO CHE LA MUSICA SAREBBE POTUTA DIVENTARE UN PROGETTO ARTISTICO?
- Inizio a cantare sin da giovanissima,partecipando a diversi festival canori; dall’età di 6 anni inizio a scrivere Poesie e Storie, raccogliendo in fascicoli interi il mio viaggio di vita. Ero una bambina solitaria e ribelle ed esprimevo me stessa in un mondo parallelo di giochi e fantasie. La mia formazione musicale spazia dalle sonorità melodiche del passato al rock anni 70, il pop anni 80 e le contaminazioni del sound elettronico. A 18 anni, mi trasferisco a Roma, inizio a suonare la chitarra, presentando in giro per l’italia uno spettacolo di cover e miei inediti insieme alla mia rock band..nel frattempo mi Laureo in Scienze politiche e la musica batte sempre più forte! Mi mantengo agli studi suonando nei locali e arrangiando lavori che mi permettessero di studiare e “vivere” in sala prove! Nel 2010 mi propongono di partecipare al Grande Fratello, le mie riluttanze fanno presto ad essere abolite dal mio manager/discografico che mi propone un’ipotetica manovra per lanciare il mio prodotto artistico, ovvero, dopo la partecipazione al reality, in seguito alla popolarità raggiunta, avremmo fatto il disco e considerando i pochi spazi per noi artisti oggi in Italia, accettai non con poche remore per il programma in se che non aveva attinenze con la musica ….


IO GRIDO” E’ IL TUO LAVORO MUSICALE. COME LO DESCRIVERESTI?
- Io Grido è stato il pezzo scelto come lancio discografico; la sofferenza che esprimo nel testo racchiude il dissenso contro un sistema che ci sovrasta e vuole ucciderci rendendoci sempre più schiavi.. parlo a proposito delle sfide che ogni donna deve sopportare, incito ad avere coraggio e a far bollire il sangue sempre e di più contro chi ci vuole intontite perché teme e ha paura, incito ad amare perché l’amore è la lama più tagliente e il sorriso più agghiacciante contro il male.. è un inno alla vita! E credo che come mio esordio sia stata la scelta più giusta, partendo dalla fine, perché io grido fu l’ultima canzone che scrissi, e che ha racchiuso il dissenso( il grido di dolore) e rinascita! Attualmente sto lavorando al mio nuovo progetto discografico, che mi vede più matura, più rock e consapevole ..


SEI LAUREATA IN SCIENZE POLITICHE CON INDIRIZZO INTERNAZIONALE, MA IL TUO SPIRITO E’ PIU’ SALENTINO, ITALIANO O INTERNAZIONALE?
- Sono laureata in scienze politiche, specializzata in relazioni internazionali, si…… e ti dirò di più, studi sulla pace la democratizzazione e risoluzione dei conflitti…..!!!!!!! ma io mi sento così “terra russa de lu salentu”… e per tutti gli anni che sono mancanta l’ho amata sempre di più definendo la mia base in salento, avviando la costruzione di un bad&breakfast a sfondo artistico culturale nella marina di Alliste(Racale), il sogno di sempre! Dove poter vivere coltivando e mangiando i frutti della mia terra! 





QUALE CANZONE TI RAPPRESENTA DI PIU’?
- Le canzoni che ho scritto fin ora sono tutte figlie mie.. rappresentano filosofie di vita estrapolate da ogni singolo momento,insegnamento e “batoste” di vita, dall’adolescenza alla Donna che cresce Oggi.. se dovessi pensare a una canzone che mi rappresenta che non ho scritto io …ti direi “i was born to love you” dei Queen, è un mantra che mi rende felice! Sono nata per amare.. sono nata per amarti …. Se invece curiosamente ti dovessi dire la canzone che più rappresenta la parte bambina di me, quella che mi fa vivere ogni momento come fosse un gioco bellissimo è.. “la bella addormentata nel bosco” che rappresenta pienamente la mia infanzia.. “so chi sei vicino al mio cuor ogni or sei tu …” ; come vedi, c’è sempre la ricerca di amore disperata! 

TRA REALE E SURREALE COSA PREVALE DI PIU’ NELLA TUA MUSICA?
- Nella mia musica prevale una forte incidenza di realtà vissuta e un fermento interiore che auspica sempre a godere di tutto ciò che si ha sognando sempre il meglio per se stessi! Il surreale credendoci diventa la realtà che vivi!


COME NASCE L’AMICIZIA CON GATTO PANCERI?
- L’amicizia con Gatto nasce dalla condivisione degli stessi valori, dalla comunione di due anime sensibili con un senso artistico affine! Una gran persona e uno dei pochissimi veri cantautori ancora rimasti, straordinario! Ci lega una profonda stima, rispetto e amicizia, oltre che l’amore viscerale per il Salento….!
 


 
QUAL E’ IL IL PIU’ BEL COMPLIMENTO CHE TI HANNO FATTO?
- Il più bel complimento che mi hanno fatto…. ??? una volta mi dissero: “tu sei la Luce, portala ovunque vai, fai guarire l’anima..!” mi comosse….. 

CI PARLI COL CIELO?
- Parlo col cielo….si, parlo con l “invisibile” costantemente, parlo con ciò che la gente si rifiuta di vedere perché non è dimostrabile o solo perché ha paura di vedere, è da lì che prendo la mia forza e il mio coraggio! Parlo con chi non c’è fisicamente, ma respiro la sua anima, parlo con mio nonno che è il mio grande sostegno….


SE TI CHIEDESSI UN AUTOGRAFO CON DEDICA COSA MI SCRIVERESTI?
- Su un autografo ti scriverei di sorridere sempre, e guardare in terra, scopriresti che la Luna è proprio accanto a te....
 



SITO : "www.francescagiaccari.it"
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